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Corsetta e milza dolorante: devo preoccuparmi?

Running sì, male al fianco anche no: ma perché capita?

“Tempo di bel tempo” e voglia di fare una corsetta, ma quel male alla milza? Quel dolore netto e pressante al fianco l’abbiamo tutti ben presente, quanto meno nei ricordi d’infanzia, ma potrebbe essere legato a tutt’altro rispetto alla milza. Il condizionale, in questo caso è d’obbligo, perché in realtà la scienza ancora non lo sa con certezza.

Il dolore al fianco ha un nome: “ETAP”

Il termine corretto per questo intenso fastidio che può insorgere durante l’attività fisica è “ETAP”, acronimo inglese traducibile con “dolore addominale transitorio correlato all’esercizio fisico”. La sua origine, tuttavia, spazia ancora tra ipotesi e congetture. Le più accreditate: la carenza di ossigeno e sangue a milza e fegato perché “dirottati” ai muscoli coinvolti dallo sforzo, oppure lo stress dei legamenti viscerali che uniscono gli organi al diaframma. Qualcuno ha però anche ipotizzato che le fitte siano il risultato del temporaneo squilibrio degli elettroliti nel sangue o del lavorio delle vertebre più coinvolte dal movimento.

Al di là della corsa, a soffrire maggiormente del problema sono in primis quanti praticano il nuoto, e a seguire le discipline di equitazione, atletica leggera e basket. Si potrebbe pensare che certi movimenti ripetuti o specifiche posizioni inneschino il problema, dunque, ma mentre lasciamo le congetture agli esperti, ecco cosa ci può interessare nel breve periodo: per evitare il dolore alla milza non vanno trascurati adeguato riscaldamento e forma fisica. È inoltre acclarato come pasti e bevande ricchi di zucchero prima dell’attività siano, con le basse temperature ed esercizi ad alta intensità, corsie preferenziali al ritrovarci ansanti e doloranti.

Di solito basta interrompere lo sforzo che stiamo facendo e, nel giro di qualche minuto, i crampi svaniscono. Per facilitare la cosa è tuttavia buona norma respirare profondamente, premere sulla zona dolente e, mentre ci pieghiamo in vanti, allungare i muscoli del fianco. Nel corso dell’esercizio fisico, per evitare che le fitte ritornino, potrebbe infine essere utile sforzarsi di mantenere una respirazione regolare, una posizione del busto il più possibile eretta, bere spesso e con parsimonia.

Ma cos’è e a cosa serve la milza?

Situata sulla sinistra, sotto il diaframma, la milza assomiglia funzionalmente a un grande linfonodo con il compito di filtrare il sangue, ripulendolo dai globuli rossi, bianchi e piastrine invecchiati, produrre globuli bianchi e anticorpi, essere una riserva di ferro. Se il dolore alla milza non è dovuto ad uno sforzo e perdura nel tempo potrebbe essere sintomo di una qualche patologia infettiva. La più probabile e frequente è la mononucleosi, ma un dolore così localizzato può tradire anche l’effetto di lupus, malaria, sifilide, toxoplasmosi, malattie epatiche, trombosi e varie altre condizioni. Si sente però spesso, soprattutto in caso di trauma, del rischio di “rottura della milza”. Per la sua posizione sul fianco sinistro è infatti spesso esposta al contraccolpo della cintura di sicurezza dell’auto durante un incidente: la sua lesione può essere mortale per via dell’elevatissimo sanguinamento. Di contro, vivere senza milza non solo è possibile, ma salvo alcuni accorgimenti preventivi, per nulla invalidante.

FONTE: Federfarma Piacenza

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